Per l’articolo Transgender

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“oggi parlo della cosiddetta propaganda arcobaleno…
…si fa promozione per il sito web iedereenisanders.nl (TuttiSiamoDiversi), un progetto di diverse organizzazioni che, tra le altre cose, si impegnano per una società diversificata e inclusiva in collaborazione con il Ministero della Salute, del Benessere e dello Sport.

Si affronta la questione se potresti essere transgender, bisessuale, intersessuale,
pansessuale, asessuale, nominale o qualcos’altro.

Chiama l’attenzione la prima domanda su questo sito.
“Come fai a sapere se sei transgender?”
come se questa fosse la nuova norma.


Molto di più che solo non discriminare

La comunità LGBTI costituisce una minoranza all’interno della popolazione totale e la storia dimostra che le minoranze sono facilmente discriminabili. Non c’è bisogno dire che ridurre la discriminazione contro questa comunità LGBTI, come contro tutte le minoranze, è una bella ambizione all’interno di una società che vuole davvero vivere insieme in modo armonioso e inclusiva, dove ognuno può essere e vivere come vuole.
Si può dire che il grado di discriminazione è inversamente proporzionale al grado di inclusività, quindi la completa assenza di discriminazione equivale di fatto alla completa inclusività.

Ma se questa inclusività fosse realmente l’obiettivo del governo olandese, basterebbe condurre un’indagine sul livello di non discriminazione, o sia di tolleranza, tra la popolazione e, se necessario, agire per aumentare tale tolleranza. In questo caso, la semplice domanda sarebbe stato: “Quanto sei tollerante nei confronti della comunità LGBTI?” o “Pensi che ognuno possa vivere la propria vita (sessuale) come vuole?“. In altre parole, chiedere opinioni sulla comunità LGBTI. O no?

Invece, ciò che fa il sito web sostenuto dal governo è indurre i giovani a chiedersi se loro stessi sono LGBTI. In effetti, il sito insinua che ognuno debba intraprendere una ‘scoperta’ della propria identità (inteso come meramente sessuale). Questa è una prospettiva completamente diversa. E poi non pongono nemmeno la domanda più semplice e ovvia: se il giovane intervistato possa talvolta nutrire sentimenti omosessuali (la stragrande maggioranza dell’intera comunità LGBTI, quindi in effetti solo LGB). Ma no, la domanda immediata è se davvero non vorresti mettere in discussione il tuo genere naturale con cui sei nato. E si prendono la libertà di molestare, senza essere richiesto (e solitamente senza essere desiderato), i bambini piccoli chiedendo loro se credono di essere “trans”, “intersessuali”, “pan” o “non binari”. Comincia a sembrare un supermercato! Un ulteriore passo avanti e possono ordinarlo da Amazon.

Evocare il dubbio dove non esiste (ancora)…

Naturalmente, il solo fatto di porre la domanda fa sorgere questo dubbio. Si tratta di un trucco psicologico estremamente semplice e antico, sfruttato da secoli dalla pubblicità, dal marketing e da ogni altro tipo di propaganda. Solo ponendo la domanda si fa in modo che qualcosa a cui normalmente non si pensa diventi improvvisamente qualcosa da pensarci. Questa tattica è così ovvia che chiunque può naturalmente percepirla (a parte qualche eccezione riluttante, naturalmente). Ed è ovvio che questo subdolo trucco psicologico è molto più forte nei bambini e nei giovani, proprio perché sono ancora in pieno processo di formazione della propria immagine personale di sé, della vita e della società.

Consapevolmente, perché?

Allora perché il governo olandese, consapevolmente (e intenzionalmente?), sostiene la provocazione di questo dubbio del tutto inutile, soprattutto tra i bambini e i giovani, in modo così mirato e forzato? In ogni caso è una questione che si risolverà nel tempo attraverso un processo naturale e personale. E anche nel caso della minoranza estremamente piccola che rimane con dei dubbi personali sul proprio genere… il vasto resto (99%?) deve proprio essere coinvolto?

Sembra quasi che ci sia una sorta di ossessione a forzare questa mentalità nella società futura il prima possibile, a partire dalle scuole. Molti hanno quindi l’impressione che non si tratti affatto di una reale preoccupazione per uno sviluppo personale indisturbato e privo di discriminazioni e per le eventuali preferenze sessuali dei giovani, ma di una strumentalizzazione dell’intera comunità LGBTI con un obiettivo politico non dichiarato.

Parte dell’Agenda 2030

L’uguaglianza di genere e l’inclusione (o, in altre parole, la non discriminazione, tra gli altri, della comunità LGBTI) sono parte dei cosiddetti SDG della famigerata Agenda 2030, che mira a una società globalizzata unica e centralizzata. Ciò che sta accadendo nei Paesi Bassi accade anche in molti altri Paesi, soprattutto occidentali. Ma non si capisce perché si scelga di passare completamente all’estremo opposto per quanto riguarda le scelte sessuali e l’identità di genere, imponendole a tutti come una discriminazione positiva, e quindi non più come una scelta libera, indipendente e personale.

Alcune statistiche di LHBT monitor (NL)

Spiegazione della tabella:
“Se escludiamo le risposte “nessuno dei due”, “non so” e “non voglio rispondere”, il 94,2% della popolazione olandese è eterosessuale e il 5,8% LGBT nella misurazione più recente dello SLI (2014), il 94,2% della popolazione olandese è eterosessuale e il 5,8% LGBT nella misurazione SLI più recente (2014)”.

Questa tabella misura solo lesbiche, gay e bisessuali. I trans e gli altri dubbi di genere non sono nemmeno inclusi, forse perché “statisticamente irrilevanti”?

Visioni 2014

Spiegazione della tabella:
L’affermazione recitava: “Gli uomini gay e le lesbiche dovrebbero essere liberi di vivere la propria vita come meglio credono”. I partecipanti hanno risposto su una scala a 5 punti (1 = totalmente d’accordo; 5 = totalmente in disaccordo). Le percentuali nella figura si riferiscono ai partecipanti che erano completamente d’accordo o d’accordo con l’affermazione (risposta 1 o 2).

Anche in questo caso, la domanda è limitata solo alle opinioni sull’omosessualità. Ma si può presumere che sia rappresentativa di tutti i comportamenti “sessualmente devianti” (distinta della maggioranza heterosessuale), cioè delle persone LGBTI nel loro complesso.
Questo grafico mostra che già nel 2014 in Olanda non c’erano quasi più discriminazioni gravi e che questa percentuale è aumentata nel tempo in tutta Europa. Quindi, in pratica, non c’è neanche bisogno di “promuovere” la tolleranza. La popolazione stessa si sta già evolvendo naturalmente verso la inclusione. Quindi perché i governi sostengono:
1 – Fare domande sui dubbi relativi al proprio genere?
2 – E poi porre questa domanda proprio ai bambini e ragazzi delle scuole?
3 – E inoltre, come mai permettono la pubblicità per trattamenti e operazioni di riassegnazione irrevocabili?
Questa tremenda esagerazione non potrebbe infatti innescare proprio l’effetto opposto?
E tutto questo per l’inclusione di una minoranza assoluta, che è già abbastanza inclusa, o pensi che c’è un altro motivo per indurre i bambini ad avere dubbi inutili su una questione che si sviluppa in modo naturale e personale?

Handreiking LHBTI+

  • Fatti e cifre in sintesi, persone transgender:
  • L’SCP stima che tra lo 0,6% e lo 0,7% della popolazione olandese (circa 102.000 persone) sia transgender. Questo gruppo non si identifica con il genere registrato alla nascita.
  • Circa lo 0,7% degli studenti delle scuole secondarie si sente diverso dal genere assegnato. (Kuiper, 2017)

Qual è la tua opinione?

La domanda non è se sia sbagliato insegnare ai bambini a essere tolleranti, ovviamente no, ma perché questa apparente ossessione, sincronizzata in tutto il mondo, per, consapevolmente, farli pensare e/o dubitare delle proprie preferenze sessuali e dell’accettazione del proprio genere, in così giovane età?

Fino a che punto è chiaro a voi stessi quale "genere" siete e quali sono le vostre preferenze sessuali?

Intorno a quale età la tua posizione sessuale è stata chiara a te stesso?

Come ha raggiunto le sue conclusioni sulla propria sessualità e sul proprio genere?

In che misura ritieni che un'informazione ampia ed esplicita a scuola sulle preferenze sessuali e sulla "scelta di genere" avrebbe contribuito al tuo sviluppo finale?

In che misura ritiene accettabile che a scuola si insegni ai bambini a non discriminare ed avere mentalità inclusiva?

In che misura ritiene accettabile che ai bambini a scuola vengano insegnate in modo esplicito le posizioni sessuali, le preferenze sessuali e gli eventuali dubbi sul proprio sesso.

Fino a che punto ritiene che questo fenomeno globalizzato vada oltre il semplice argomento dell'inclusione e abbia qualche altro obiettivo o agenda non menzionata?

 


Referenties

LGBTI obsessie?

“Disney werkt er al honderd jaar aan.”

 

 

 

 

 

 

 


 

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